Cavitazione
Ultimo aggiornamento Lunedì 14 Marzo 2011 20:33 Scritto da Valeria Mercoledì 09 Marzo 2011 00:00
CAVITAZIONE
Per la cavitazione si ricorre agli ultrasuoni. Si definiscono ultrasuoni onde acustiche con frequenza tale da non poter essere percepite dall'orecchio umano: essendo l'intervallo di percezione uditiva compreso tra 50 Hz e i 16000-20000 Hz (16-20 KHz), definiamo ultrasuoni le onde con frequenza superiore ai 16-20 KHz. Gli ultrasuoni si diffondono sotto forma di onde di compressione-decompressione con movimento di "va e vieni" delle particelle del mezzo di trasmissione, parallelo alla direzione delle onde di propagazione.
Viene sfruttato il principio fisico della cavitazione anche nel campo della dermoestetica: attraverso gli ultrasuoni si ottiene per cavitazione una disgregazione graduale delle cellule adipose e di conseguenza una riduzione del volume del tessuto adiposo. Questo processo avviene tramite due azioni svolte dall'onda meccanica:
- le cellule adipose, grazie al notevole aumento della temperatura indotta nel tessuto, si imbibiscono di liquidi e rigonfiano
- a seguito della pressione esercitata dagli ultrasuoni sulla parete cellulare, si verifica l'implosione della parete stessa.
Questo fenomeno fa si che il grasso, contenuto nell'adipocita, travasi nell'interstizio e da li, tramite il circolo linfatico, venga escreto (come un qualsiasi grasso alimentare) tramite reni e fegato. Uno degli obiettivi più inseguiti dalla ricerca medico-estetica è trovare un modo veramente efficace per ridurre selettivamente le cellule adipose in eccesso nel sottocute senza necessità di sottoporsi a nessun tipo di intervento chirurgico, consentendo di ridurre efficacemente inestetismi e adiposità localizzate senza recare grossi disagi e disturbi al paziente.
Valeria